Anche in questa domenica Gesù si trova a parlare con i sommi sacerdoti e i capi del popolo e ad essi racconta una nuova parabola, il cui protagonista è un uomo che pianta una vigna e l’affida a dei vignaioli, i quali però non vogliono in alcun modo dare al padrone i frutti della vigna, anzi uccidono tutti i servi da lui mandati, addirittura il suo stesso figlio.
Gesù sembra essere davvero affezionato all’immagine della vigna, l’osserva, la studia, la fa sua al punto da utilizzarla per ben 6 volte come paragone del regno di Dio: “io sono la vite, voi i tralci” (Gv.15,5), “Io sono la vite vera e il Padre è l’agricoltore” (Gv.15,1), un agricoltore che affida la sua creazione a persone di cui si fida, la crea per loro, per noi, affinché tutti possano lavorarci, trovarci una propria identità. Sembra richiamare il libro della Genesi in cui viene narrata la settimana della creazione in cui Dio, Padre buono, decide di donarci e mette nelle nostre mani un mondo di cui prenderci cura, un bene comune da difendere e curare tutti insieme.
Alla sete di potere e all’egoismo dei vignaioli assassini, Gesù risponde con un’affermazione ricca di speranza, come è tutto il suo Vangelo: “A voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato ad un altro popolo che ne produca i frutti”. Dio non si arrende, a tutti i costi ci vuole portatori di frutti buoni, di cui tutti possono godere, “quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato…..Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!” ci dice San Paolo nella seconda lettura, aiutandoci a comprendere meglio quali siano i frutti graditi a Dio.
Nella parte finale della parabola Gesù richiama un verso del Salmo 118, 22-23 che annuncia la sua passione, morte e resurrezione: il padrone della vigna (Dio Padre) ha mandato il suo figlio unigenito (Gesù), ma i vignaioli (il popolo d’Israele) non lo hanno riconosciuto, accolto, ascoltato, ma lo hanno deriso, tradito, schernito fino alla morte e a una morte di croce. Ma “la pietra rifiutata dai costruttori è diventata la pietra principale. Questo è opera del Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”
Cerchiamo di restare ancorati a Gesù, di non perdere mai di vista che tutto è grazia, tutto è dono affinché anche noi possiamo donarlo e donarci agli altri, amando come Dio ci ama senza limiti, perché la misura dell’amore è amare senza misura!!!!
Il Fiore Della Creazione (Stampa, Ritaglia, Incolla e colora per realizzare il tuo fiore della creazione seguendo il video sotto)