Cappelletti Daniele, Cavalier Vittoria Gabriella, D’Angelo Giada, De Marco Gaia, Di Giovanni Diego, Filippone Mattia, Giansante Eleonora, Innamorati Federico e Innamorati Alessandro, Lazzari Asia, Mammarella Carlotta, Ranieri Alessandro, Serraiocco Simone, Simone Vincenzo.

Aliano Isabel, Arnone Serena, Baldassarre Elisa, Catena Francesco, D’ Aquino Nicole e D’Aquino Gaia, Del Grosso Francisco David, Di cintio Lorenza e Di Cintio Cristiana, Di Domizio Simone, Di Felice Nicolò Gabriele, Di Giulio Nicolò, Di Pietro Lorenza, Di Primio Riccardo, Di Santo Giorgia, D’ Incecco Carla, D’ Onofrio Elisa, Giunchedi Emma Maria, Iacobucci Mattia, Il Grande Davide, Perfetti Francesco Sabatino, Voria Chiara e Voria Francesco.“ Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro dicendo: – Prendete, questo è il mio corpo – . Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: – Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio-. Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il Monte degli Ulivi”. (Mc.14) In questo vangelo della domenica del Corpus Domini, è racchiuso il testamento di amore che Gesù ci ha lasciato e che durante ogni celebrazione eucaristica riviviamo; è come se Gesù ad ognuno di noi chiedesse con fiducia di prenderlo, di accoglierlo nel nostro cuore, nella nostra vita, ed è come se ognuno di noi, come i discepoli intorno a quella mensa, fosse invitato a bere dello e dallo stesso calice.

Non solo, dopo la cena Gesù con i discepoli non resta in casa a pregare ma esce, esce verso il monte degli Ulivi; questo è un tratto distintivo perché vuole insegnarci che se il Verbo fatto carne entra a far parte di noi, non possiamo tenerlo per noi, – La vera devozione eucaristica – dice Papa Giovanni XXIII – porta alla lealtà, alla rettitudine, alla dirittura morale, anche a costo del sacrificio personale, in vista del bene comune-, dobbiamo imparare dunque ad uscire da noi stessi per essere testimoni attivi della preziosa esperienza di vita che facciamo.  E già, cari bambini che avete ricevuto in questo mese di Giugno la Prima Comunione, GESU’ E’ VITA!!!! Il suo essere risorto e il suo averci promesso di restare con noi ogni giorno devono farcelo sentire presente e costante nel nostro cammino, anche e soprattutto quando sembra che Lui sia distratto o dorma, come sulla barca con i suoi discepoli, a tal punto che loro, impauriti e timorosi di poter morire gli urlano contro “Maestro, non t’importa che siamo perduti?” e dopo aver calmato il mare Gesù si rivolge agli apostoli con una domanda che suona di richiamo ma anche di provocazione “ Perché avete paura? Non avete ancora fede? ”… e noi? Abbiamo fede in Lui? Se ci siamo lasciati abitare da Lui, se gli abbiamo aperto la mente e il cuore dobbiamo avere fiducia in Gesù e sentire che guida i nostri passi e che ci dona tutti gli strumenti per imparare a sopravvivere alle tempeste. Lui c’è!!! Da questo vi riconosceranno come amici di Gesù, se rimarrete attaccati a Lui e al suo amore come la vite e i tralci, e allora sarete inondati di gioia piena. Questo è il nostro augurio per voi, cari bambini, che la vostra vita porti frutti di amore e di gioia nelle vostre vite e in quelle di tutti coloro che incontrerete nel cammino della vita.             Le catechiste.

https://www.youtube.com/watch?v=IPL2KCJYxZY
https://www.youtube.com/watch?v=DRkGlEvGxiI

Sequenza al Corpus Domini

Sion loda il Salvatore, la tua guida, il tuo pastore con inni e cantici. Impegna tutto il tuo fervore: Egli supera ogni lode, non vi è canto che sia degno. Pane vivo, che da la vita: questo è tema del tuo canto, oggetto della lode. Veramente fu donato agli apostoli riuniti in fraterna e sacra cena. Lode piena e risonante, gioia nobile e serena sgorghi oggi dallo spirito. Questa è la festa solenne nella quale celebriamo la prima sacra cena. E’ il banchetto del nuovo Re, nuova Pasqua, nuova legge; e l’antico è giunto al termine. Cede al nuovo rito antico, la realtà disperde l’ombra: Noi lo rinnoviamo. Obbedienti al suo comando, consacriamo il pane e il vino, ostie di salvezza. E’ certezza a noi cristiani: si trasforma il pane in carne, si fa sangue il vino. Tu non vedi, non comprendi, ma la fede ti conferma, oltre la natura.  E’ un segno ciò che appare: nasconde nel mistero realtà sublimi. Mangi carne, bevi sangue; ma rimane Cristo intero, in ciascuna specie. Chi ne mangia non lo spezza, ne separa ne divide: intatto lo riceve. Siano uno, siano mille, ugualmente lo ricevono: mai è consumato. Vanno i buoni, vanni gli empi: ma diversa ne è la sorte: Vita o morte provoca. Vita ai buoni, morte agli empi: nella stessa comunione ben diverso è l’esito? Quando spezzi il Sacramento non temere, ma ricorda; Cristo è tanto in ogni parte, quanto nell’intero. E’ diviso solo il segno, non si tocca la sostanza; nulla è diminuito della sua persona. Ecco il Pane degli angeli, Pane dei pellegrini, vero pane dei figli, non dev’ essere gettato. Con i simboli è annunziato in Isacco dato a morte, nell’agnello della Pasqua, nella manna data ai padri. Buon Pastore, vero Pane, o Gesù, pietà di noi: nutrici e difendici, portaci ai beni eterni nella terra dei viventi. Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra, conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo, nella gioia dei tuoi santi.

La nostra infiorata nel giorno del Corpus Domini (Foto Gallery)