L’anno 2021-2022 Papa Francesco lo ha dedicato alla figura di San Giuseppe, con una lettera apostolica intitolata PATRIS CORDE, un titolo che davvero sembra essere il riassunto della figura dell’umile carpentiere di Nazareth: emerge il coraggio di Giuseppe, quel suo affidarsi a Dio nei momenti di difficoltà e imparando a leggere in essi nuove opportunità. Nei Vangeli Giuseppe agisce, trova soluzioni, accoglie, ama silenziosamente e mostra a Gesù la tenerezza di un padre dalle sembianze umane, riflesso di un Padre che affida suo figlio all’uomo che, potremmo dire, lavora dietro le quinte, nella vita del figlio e di sua madre. Giuseppe è in realtà l’uomo grazie al quale la storia della salvezza trova il suo collante, il suo SI al progetto di amore di Dio ha reso possibile la manifestazione di un Amore più grande che ha scelto di venire tra noi, di incarnarsi per essere vero Dio e vero Uomo. La vita spirituale di Giuseppe  “non è una via che spiega ma una via che accoglie”; con la fortezza dello Spirito Santo sa combattere anche le sue titubanze, i suoi timori, incoraggiato nei sogni dagli angeli che Dio gli manda e che, anche se noi non ce ne accorgiamo, Egli manda a tutti noi, per dirci NON TEMERE; SONO QUI; SONO CON TE.

Parole che risuonano come un eco, Dio, Giuseppe, e ogni padre che quotidianamente apre le braccia ai propri figli per leggere la serenità nei loro occhi. Giuseppe, uomo del soccorso silenzioso, dell’accoglienza e della protezione, che nel suo lavoro di falegname mostra a Gesù la passione e la difficoltà del vivere quotidiano, il cui frutto è offerta e grazia di Dio. La quotidianità farà sempre parte della vita di Gesù, dei suoi insegnamenti, delle sue parabole, del suo Vangelo: in Gesù come in Giuseppe ritroviamo mani che soccorrono e accolgono, occhi che scrutano le verità di ogni uomo, il coraggio di andare fino in fondo e proteggere ad ogni costo ciò in cui si crede, un cuore aperto alla volontà di Dio, un abbandono totale a Lui. “La felicità di Giuseppe” dice Papa Francesco “è nel dono di sé”, sempre fiducioso e silenzioso ma “compiendo gesti concreti di fiducia”.